Realtà Aumentata e Visione 3D: Serra d’Aiello la Principessa di Temesa

Un’impresa edile, dopo averci conosciuti tramite il web, ci ha richiesto un incontro, nel quale ci ha presentato il capitolato delle opere da realizzare, comunicandoci le sue esigenze per l’esecuzione dei lavori, per le tempistiche, ed economiche.

La richiesta prevedeva la realizzazione di un sistema hardware e software, adatto a consentire la visualizzazione dei contenuti multimediali (testi, foto, audio, video e modelli tridimensionali) in modalità Realtà Aumentata e con la visione stereostopica 3D.

Gli elementi fondamentali dell’incarico erano:

  • La facilità d’uso del software da parte del visitatore;
  • Alta qualità della documentazione e della digitalizzazione sui reperti;
  • Ottimizzazione delle risorse hardware;
  • Ridurre al minimo la manutenzione e l’intervento dell’uomo sulle macchine;
  • Contenere i costi a parità di prestazioni.

La soluzione è stata trovata nell’ottimizzazione dell’hardware, scegliendo quello che a parità di risorse riusciva a elaborare il maggior numero di dati: i pc fanless, che hanno un alto rapporto tra prestazioni e risparmio energetico, tant’è che non necessitano di ventole di raffreddamento, e sono di dimensioni ridotte. Il sistema progettato ha previsto l’utilizzo di diverse piattaforme (Windows e Android), che comunicavano tra di loro con la stessa applicazione. L’interfaccia grafica ha tenuto conto anche delle soluzioni idonee agli ipovedenti, con caratteri di ragguardevole dimensioni e alto contrasto.

Tutto il sistema di visualizzazione dei contenuti, è controllato da una console, che integra un monitor touchscreen di 22 pollici, e un micro PC con sistema operativo Android. La scelta del sistema operativo Android, è stata voluta pensando a futuri impieghi dello stesso sistema, nativamente compatibile con sistemi mobile. Ogni funzione, come la visione stereoscopica 3D, Realtà Aumentata, la scelta dei contenuti video e dei testi di approfondimento viene direttamente selezionata sulla console dal visitatore, e visualizzata dal display di grandi dimensioni, con la diagonale di 55 pollici, compatibile con la visione stereoscopica 3D. La scelta del display è stata ricaduta sugli schermi che garantivano la massima efficienza e qualità nella visione stereoscopica 3D. In particolare si è prestata molta attenzione alla compatibilità tra gli occhiali 3D e lo schermo 3D, necessari alla visione binoculare, che dovendo essere forniti in gran numero ai visitatori, dovevano avere un costo contenuto.

La parte scientifica del progetto della digi.Art, è stata seguita dalla dottoressa Rosanna Pesce. I reperti archeologici sono stati rilevati con scanner laser, e con una campagna fotografica in alta risoluzione. I modelli digitali tridimensionali ottenuti sono stati ottimizzati, mantenendo elevata la qualità di visione, ma riducendo il numero dei poligoni e quindi la dimensione del file. Il sistema di interfacciamento, tra la console Android e il PC Windows, che gestisce lo schermo 3D, è stato appositamente sviluppato dai programmatori della digi.Art. Le ambientazioni tridimensionali, animate, visibili anche in stereometria, sono stati sviluppati in ambiente Unity. L’interfaccia utente è stata studiata e realizzata, seguendo i dettami dell’ergonomia e della immediata comprensione delle azioni da svolgere, ovvero un’interfaccia user-friendly.

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